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Crea grafica dall’aspetto professionale: guida completa

Nell'ambito degli strumenti web per l'uso del digitale in azienda nel primo corso di content marketing abbiamo fatto una panoramica come creare contenuti aziendali e in questo corso sugli strumenti web per le aziende vediamo ora quello che riguarda tutti gli strumenti essenziali per diffondere i nostri contenuti.

Prima di iniziare mi presento: sono Patrick Pasquillo, digital maker e marketer. Ho gestito le campagne pubblicitarie online nazionali e internazionali di diversi clienti. Il mio core business è presto diventato Banana Contabilità, il software di contabilità più diffuso in Svizzera e usato in più di 180 nazioni nel mondo. Ho iniziato a lavorare come marketer con questa software house gestendo le campagne pubblicitarie online su Google. Sul  sito trovi maggiori informazioni su quello che ho realizzato con questo software.

Ma ora iniziamo!

Crea grafica, testi e video per il tuo scopo

Oggi è più semplice creare grafiche professionali e video promozionali senza essere esperti in software che spesso risultano troppo costosi e con una curva di apprendimento difficile. Possiamo partire addirittura da strumenti gratuiti che ci permettono di fare già molto di quello che vogliamo realizzare.

Uno degli strumenti più utilizzati al mondo e gratuito è Canva.

Con questo web software, disponibile tramite browser, così come quando navighiamo su internet, è possibile creare diversi tipi di grafiche per il nostro scopo, come ad esempio:

  • Presentazioni, presentazioni animate e presentazioni parlate;
  • Post per i social, copertine per le pagine social, banner pubblicitari;
  • Loghi;
  • Volantini e poster;
  • Documenti in formato A4, brochure, preventivi, Curriculum Vitae, carta intestata, proposte, fatture;
  • Biglietti e biglietti da visita;
  • Storie, storie di Instagram;
  • Video;
  • Inviti, cartoline, menu;
  • Infografiche e grafici;
  • Copertine per un libro o riviste;
  • Newsletter;
  • Perfino siti web.

 

Come creare testi, grafiche e video che catturino l’attenzione del pubblico?

Oltre a quello che vogliamo comunicare dobbiamo prima di tutto attirare l’attenzione del nostro pubblico.

Attraverso la grafica possiamo farlo attraverso gli effetti visivi, i colori e naturalmente il testo (copy).

Il copywriting è l’arte di convogliare il pubblico a leggere e a interessarsi di un testo dall’inizio fino alla fine.

Gli effetti visivi servono soprattutto online per interrompere lo scorrere del feed dei social e prestare attenzione a un post o a un annuncio online, oppure catturare l’attenzione su un sito web con un banner dinamico.

I colori giocano un ruolo fondamentale nell’attirare attenzione perché in mezzo a mille annunci, post, banner dobbiamo farci notare attraverso accorgimenti cromatici tali da spiccare rispetto a tutti gli altri.

Attraverso Canva o strumenti simili abbiamo per fortuna grafiche già pronte che potremo modificare, qualora non ci sentissimo sicuri a crearle da zero o se ci mancassero le capacità grafiche per creare qualcosa di accattivante.

 

Copywriting

È difficile riassumere in poco tempo tutto quello che riguarda il copywriting ed è difficile imparare a farlo senza un grande studio e allenamento.

Cercherò di sintetizzare i concetti fondamentali che dovranno essere applicati.

Innanzitutto, il copywriting è sia testuale che verbale.

Dobbiamo essere in grado di catturare l’attenzione, veicolare il nostro messaggio testuale o verbale dall’inizio alla fine del messaggio. Dobbiamo farlo senza distogliere l’attenzione del nostro pubblico precedendo i suoi dubbi, le sue domande, le sue obiezioni durante la lettura o l’ascolto del nostro messaggio.

Per farlo abbiamo la possibilità di creare l’effetto che vediamo usato anche nelle serie Netflix. Ogni episodio si chiude con qualcosa che suscita tanto interesse che quasi non possiamo fare a meno di iniziare l’episodio successivo.

Ora guardiamo gli episodi come fossero singole frasi.

Ho appena usato il copywriting nell’ultima frase.

L’ho rifatto ancora nell’ultima, perché inizialmente ho trasformato la conoscenza già acquisita di un episodio Netflix in quella di una frase, suscitando l’attenzione e aprendo la mente a un concetto nuovo che per chi è interessato al copywriting pare essere abbastanza illuminante. Però nelle due frasi successive ho lasciato aperta la curiosità di saperne di più su questo nuovo concetto.

Questo modo di esporre ricorre alle informazioni mancanti per fare andare avanti nella lettura del testo. È come se si è aperto un loop, in gergo viene chiamato così qualcosa che non finisce finché non si verifica un’altra azione. In questo caso il loop aperto è dato dalla traslazione dell’episodio Netflix a quello di una frase.

Finché non spiego più nel dettaglio questo concetto il loop rimane interessante.

Quando lo spiegherò dovrò aprirne un altro abbastanza interessante per farti continuare a leggere il testo, e così via fino alla fine della lettura.

Dicevo quindi che ogni frase deve lasciare aperto l’interesse nella frase successiva.

Il copy, quindi, deve inizialmente catturare l’attenzione, per esempio attraverso una o più domande a cui si risponde affermativamente.

Esempio, ci vogliamo rivolgere ai proprietari immobiliari che affittano i loro appartamenti da soli:

Sei un proprietario immobiliare?

Amministri i tuoi immobili da solo?

Le due domande, per il nostro pubblico di riferimento, avranno una risposta affermativa che aprirà il loop verso la scoperta di qualcosa che li riguarda.

Se non sei un proprietario immobiliare probabilmente dopo la prima domanda abbandonerai la lettura.

Se non amministri da solo gli immobili di tua proprietà probabilmente dopo la seconda domanda abbandonerai la lettura.

Stiamo filtrando il pubblico per attirare l’attenzione solo di chi ci interessa.

Se continuassimo nel testo lasceremo aperti dei loop in ogni frase finché non li chiuderemo e ne apriremo altri fino alla fine della lettura.

Allo stesso modo, leggendo il nostro testo, ad ogni frase dobbiamo sapere cosa può pensare chi sta leggendo, e risolvere, sciogliere, ogni dubbio, domanda o obiezione che potrebbe nascere nel momento in cui viene letta una frase.

Questo premette che abbiamo una buona conoscenza delle domande, dei dubbi e delle obiezioni comuni riguardo a prodotto o a un brand.

Prevede che conosciamo bene le buyer personas, attraverso il brainstorming che abbiamo eseguito inizialmente.

Prevede che conosciamo anche abbastanza di psicologia, che ci permette di anticipare il pensiero del nostro interlocutore.

In ultimo, ma non ultimo, dobbiamo conoscere quelli che sono i bias cognitivi, che ci permettono di formulare le nostre frasi attraverso dei concetti che non sono facilmente attaccabili dal nostro interlocutore perché sfruttano qualcosa che appartiene al lato psicologico umano e comune di tutti.

Elencheremo i più conosciuti bias cognitivi alla fine di questa lezione.

 

Effetti visivi

Online è più semplice giocare con gli effetti visivi attraverso i video, che rendendoli dinamici, quindi in movimento, possono attirare l’attenzione molto più facilmente.

Sempre online ma anche offline, le immagini possono avere effetti visivi che convogliano gli occhi della persona che guarda verso quello che vogliamo noi.

Per esempio, dobbiamo cercare di capire dove cade subito l’occhio guardando un’immagine, e come possiamo marcare in modo visivo dove deve guardare l’occhio prima di ogni cosa. È un po’ come le domande iniziali che abbiamo visto prima nel copywriting.

Se riusciamo a fare cadere l’occhio su quelle domande o la componente visuale che vogliamo abbiamo ancorato l’attenzione del nostro pubblico.

Successivamente ci addentreremo nell’approfondimento di quello che abbiamo di fronte, che può essere un volantino, una landing page, un post sui social, un annuncio pubblicitario tramite banner su Google e così via.

Spesso, per esempio, gli oggetti all’interno di un volantino, oltre a essere contestuali, veicolano l’occhio verso ciò che vogliamo essi guardano.

 

Colori

I colori sono molto importanti perché aiutano nell’emergere dal caos in cui viviamo o ci troviamo. In mezzo ad altri colori dobbiamo risultare abbastanza attraenti per essere notati da chi ci interessa.

Spiccare in mezzo al bombardamento mediatico che viviamo oggi è essenziale per veicolare i nostri messaggi.

Non dobbiamo certamente sembrare degli arlecchini ma giocare sui contrasti, la luce, le ombre, e così via possiamo fare la differenza tra qualcosa che non viene guardato e qualcosa che si nota.

 

Attenzione:

Non è necessario riempire di informazioni le grafiche e i video rendendole caotiche. Spesso basta dire il necessario, il giusto, anche testualmente, e mostrare il prodotto o il brand tramite le grafiche e i video. Semplicemente. Ricordati inoltre di inserire il logo, i colori, gli elementi distintivi del brand all’interno delle grafiche e dei video.

 

Bias cognitivi

I bias cognitivi sono errori predefiniti del nostro ragionamento che formano il contesto di qualcosa che abbiamo di fronte. Questi bias semplificano le nostre scelte e le nostre decisioni in maniera distorta rispetto all’essere razionali.

 

Bias di conferma

Si tratta di confermare le credenze e le idee del pubblico di riferimento, attraverso una comunicazione fatta su misura per chi ha già le sue convinzioni e le sue credenze di riferimento. Questo porta le persone che hanno queste credenze a confermarle attraverso il prodotto o il brand.

Framing

Il framing è il contesto in cui qualcosa viene detto o scritto. Se presentiamo dapprima una realtà, creando un contesto nella mente della persona, instillare un’informazione in quel contesto permette di valorizzarla ancora di più e darle più risalto.

Riprova sociale

La riprova sociale è un metodo molto usato per confermare che il prodotto o il brand è già desiderato da altre persone. Questo permette di capire subito che può essere desiderato anche da chi lo vede per la prima volta. Per esempio, attraverso le recensioni e l’idea che hanno i clienti sul prodotto o sul brand, o attraverso una parternship molto conosciuta.

Bias di gruppo

Oltre alle recensioni, il potenziale acquirente troverà ancora più utilità attraverso i gruppi di persone simili a lui che usano già il prodotto o il brand. Questo aiuta a sentirsi parte del gruppo e seguire quello che persone simili già fanno.

Bias di ancoraggio

Questo bias cognitivo fa riferimento alla prima idea che qualcuno si fa sul prodotto o sul brand. Viene spesso usato con i prezzi, mostrando prima un prezzo più alto e solo successivamente prezzi più bassi. Questo permette di ancorare il pensiero dell’utente sul prezzo più alto per far risultare i prezzi successivi molto più bassi rispetto alla realtà.

Bias di salienza

Mettere in risalto informazioni salienti per attirare l’attenzione e trarre conclusioni solo in base a queste. È un processo di semplificazione della complessa realtà a cui tendiamo.

Bias della perdita

La perdita di qualcosa è sempre stata qualcosa che nessuno desidera che gli accada. Spesso viene usata attraverso offerte a scadenza con prezzi che non si ripeteranno mai più o con una disponibilità limitata del prodotto. Si gioca quindi sulla scarsità per cui faremmo di tutto pur di ottenere ciò che vogliamo e che sappiamo essere scarsamente disponibile.

 

Conclusione

Tutti questi elementi, grafici, testuali e psicologici, possono dare risalto al nostro messaggio, veicolare le persone attraverso il messaggio, rispondere alle loro domande, ai loro dubbi e alle loro obiezioni e avvicinarli verso l’invito all’azione che proponiamo per trasformare queste persone in persone interessate al nostro prodotto, servizio o brand.

Nella prossima lezione vediamo assieme come inviare email automatiche o newsletter ai nostri clienti o potenziali clienti con lo scopo di creare relazioni con loro.

 

Appunti per la stampa delle grafiche:

È possibile scaricare da Canva il PDF stampabile, in alta risoluzione, e con gli angoli per il ritaglio della stampa, da inviare assieme all’ordine della stampa attraverso per esempio il sito pixartprinting.it.