Logo Patrick Pasquillo - Digital Maker e consulente software in Ticino

mail@patrickpasquillo.net

+41 (0)76 320 99 34

Email automatiche e community

Nell'ambito degli strumenti web per l'uso del digitale in azienda nel primo corso di content marketing abbiamo fatto una panoramica come creare contenuti aziendali e in questo corso sugli strumenti web per le aziende vediamo ora quello che riguarda tutti gli strumenti essenziali per diffondere i nostri contenuti.

Prima di iniziare mi presento: sono Patrick Pasquillo, digital maker e marketer. Ho gestito le campagne pubblicitarie online nazionali e internazionali di diversi clienti. Il mio core business è presto diventato Banana Contabilità, il software di contabilità più diffuso in Svizzera e usato in più di 180 nazioni nel mondo. Ho iniziato a lavorare come marketer con questa software house gestendo le campagne pubblicitarie online su Google. Sul  sito trovi maggiori informazioni su quello che ho realizzato con questo software.

Ma ora iniziamo!

Email automatiche per la tua azienda

Le newsletter sono oggi il mezzo digitale di relazione con i clienti e i potenziali clienti più vecchio e migliore che ci sia.

Per gestire le newsletter si usano software di email automation che oggi permettono di fare molte cose, tra cui segmentare le persone e personalizzare gli invii di email.

La personalizzazione nel marketing è oggi molto importante e la direzione è quella di offrire contenuti e valore su misura della singola persona.

Uno tra tanti software in circolazione è spesso quello utilizzato da chi inizia perché permette di gestire fino a 2’000 contatti in maniera completamente gratuita, seppure con delle limitazioni.

Questo software si chiama Mailchimp.

E-mail automatiche per la community con Mailchimp
E-mail automatiche per la community con Mailchimp

 

Come si fa a segmentare e personalizzare?

Segmentare significa dividere in gruppi le persone all’interno del software di email marketing. Per esempio, possiamo avere una prima segmentazione attraverso la lista dei clienti e un’altra lista dei potenziali clienti, che dunque non hanno ancora acquistato da noi.

Un secondo livello di segmentazione si ottiene attraverso gli interessi delle persone.

Se per esempio, durante l’invio di una newsletter, offriamo la possibilità di scegliere tra cliccare su un link che porta a un contenuto dedicato agli imprenditori e uno dedicato ai dipendenti, attraverso il click possiamo inserire automaticamente un’etichetta (chiamto Tag) al contatto con la dicitura “imprenditore” o “dipendente”.

In questo modo avremo una specie di lista di chi è imprenditore e di chi è dipendente, ma avremo anche due liste dei clienti imprenditori e di quelli dipendenti, e due altre liste dei potenziali clienti imprenditori e di quelli dipendenti.

Allo stesso modo possiamo fare la segmentazione attraverso l’età, il sesso, il luogo di residenza, ma anche attraverso gli stessi problemi che i potenziali clienti vogliono risolvere.

Ad esempio, se diamo la possibilità di cliccare su un link che rimanda a un contenuto per le neomamme che vogliono rimettersi in forma oppure su un link per le donne che vogliono mettersi in forma per il matrimonio, attraverso il click, sapremo già in quale situazione si trovano le persone all’interno del software di e-mail marketing.

In questo modo possiamo strutturare i nostri angoli di comunicazione per fare content marketing mirato. Scopri meglio come fare nel mio corso di content marketing.

Oppure, in ultimo, in base a dove l’utente si iscrive alla newsletter, possiamo capire cosa stesse cercando, qual è il suo problema attuale e come possiamo aiutarlo offrendo un nostro prodotto o un nostro servizio attraverso un percorso di email automation che lo porta all’acquisto.

Se un utente si iscriverà da un articolo che parla di bruciore allo stomaco, molto probabilmente ha questo problema e vuole saperne di più, al contrario, se lo fa attraverso un articolo che parla di perdita di peso molto probabilmente cerca informazioni in quella direzione.

Conoscere i nostri clienti ci permette di approfondire la relazione con loro e di offrire valore attraverso i nostri contenuti in maniera molto più mirata.

Questo porta a un tasso di disiscrizione della newsletter più basso e una fidelizzazione più alta perché non interrompiamo le persone con e-mail non gradite.

Inoltre, con l’ausilio dei sistemi di punteggio, possiamo conoscere in ogni momento la forza del legame relazionale che si è instaurata con la singola persona.

Una persona che risponde attivamente alle aperture delle e-mail, che clicca all’interno delle e-mail, che risponde alle e-mail e così via, sarà quasi sicuramente una persona molto più fidelizzata di una che non lo fa.

Ecco come possiamo cercare di attivare le persone non ancora attive attraverso contenuti più informativi e di carattere generale, e che aiutino il potenziale cliente nella sua scelta attraverso il percorso che lo può portare a diventare nostro cliente.

Personalizzare le email significa scrivere all’utente in maniera automatizzata sapendo cosa gli piace, quali sono i suoi interessi, quali problemi vuole risolvere e come possiamo essergli utili. L’utente non riceverà una email generica, ma una email a lui intestata, che nomina il suo nome e con contenuti che sappiamo possono interessargli.

 

Quali sono i numeri da tenere d’occhio con i software di e-mail marketing?

 

Open Rate (OR)

È il tasso di apertura delle newsletters. Questo permette di capire quanto forte e di impatto sia l’oggetto della e-mail che stai inviando, oltre al grado di gradimento per la ricezione della newsletter. Un open rate medio si aggira dal 15-25%.

Click-through Rate (CTR)

Il Click-through rate (CTR) è il tasso di click all’interno delle newsletter. Questo permette di capire quanto forte e di impatto sia il contenuto della newsletter.

Un CTR medio si aggira attorno al 2.5%.

Click-to-Open Rate (CTOR)

È il tasso di click considerato su quante e-mail sono state aperte. Praticamente il rapporto tra utenti che hanno cliccato e utenti che hanno aperto la e-mail moltiplicato per 100. Indica l’interesse generale della e-mail, del suo contenuto e della sua offerta di valore. Il tasso medio è tra il 20 e il 30% anche se può variare molto dal mercato in cui operiamo.

Tasso di disiscrizione

È il tasso percentuale di quante persone si disiscrivono dalla newsletter. Con le email personalizzate avremo tassi molto bassi.

Tasso di rimbalzo

È il tasso percentuale di quante e-mail non sono state ricevute per motivi tecnici legati per esempio alla cancellazione dell’indirizzo internet a cui è stata inviata la e-mail. Si consiglia di rimuovere dalle liste questi contatti e-mail.

Conversion Rate (CR)

È il tasso di conversione delle e-mail se queste offrono qualcosa agli utenti, come per esempio di acquistare qualcosa. È la percentuale di persone che acquista dopo l’invio della e-mail.

Se all’interno della e-mail c’è un link e noi vogliamo che le persone clicchino quel link, anche senza acquistare qualcosa, il tasso di conversione sarà quindi uguale al CTR di quel link.

 

Nota finale su queste metriche

Non possiamo ottenere queste metriche per tutti gli utenti. Con la tecnologia moderna, come per esempio quella offerta da Apple sui suoi iPhone, spesso queste informazioni non possono essere raccolte. Dobbiamo dunque affidarci solo ai dati che riusciamo a raccogliere e attraverso la quantità di dati che raccogliamo valutare l'esattezza delle informazioni raccolte.

 

Metodi di iscrizione

Il metodo di iscrizione può essere verificato in una seconda battuta con l’invio di una e-mail sulla quale bisogna cliccare per confermare l’iscrizione alla newsletter oppure può non essere utilizzato nessun metodo di controllo. Questa doppia verifica si chiama double opt-in e permette di controllare che nelle liste e-mail arrivino solo contatti che sono coscienti di essersi iscritti. Questo permette inoltre, e soprattutto, di validare subito la qualità del contatto raccolto e di evitare i rimbalzi che definiscono il tasso di rimbalzo di contatti e-mail non validi aggiunti alla nostra lista email.

 

A/B test

Quando si ha un sufficiente numero di contatti è possibile fare quelli che si chiamano A/B test. Questi test permettono di capire, per esempio, quale colore incide di più sui risultati del CTR di un bottone da cliccare, quale oggetto dell’email incide di più sulle aperture e così via.

Nella pratica un sottogruppo della lista di contatti riceverà una e-mail in un modo. All’altro sottogruppo della lista di contatti verrà inviata una e-mail con una sottile differenza che ci permette di capire quale tra le due versioni è la più gradita dal pubblico, o meglio, la più performante.

Continuando a testare ad ogni invio miglioreremo i risultati complessivi delle nostre campagne di e-mail marketing.

 

Valutazione delle metriche nelle email automatiche

Dobbiamo considerare alcuni punti per fare meglio le nostre valutazioni sulle email automatiche:

L'oggetto dell'email incide sul tasso di apertura delle stesse

Il testo all'interno delle email incide sul tasso di click dei link all'interno delle email.

L'interesse generale delle nostre email al pubblico incide sul tasso di disinscrizione.

Teniamo sempre a mente il flusso di apertura di un email che riceviamo.

 

Programmazione delle e-mail

Le e-mail possono e devono essere programmate in anticipo. A meno che si tratti di email informative che vengono create durante il flusso di lavoro. Questo significa che è possibile inserire un giorno e un orario in cui la singola email sarà inviata.

Ecco che la invieremo nel momento in cui ci sarà più attenzione alle nostre email.

Infatti, molti software di email marketing ci propongono i giorni e gli orari dove otterremo maggiori risultati attraverso la lista di contatti che vogliamo usare e lo storico di dati accumulato.

Come come abbiamo visto nel corso di content marketing, anche la email fa parte del content marketing, o meglio, è uno strumento per diffondere il nostro content marketing, dobbiamo considerare le email delle newsletter parte del nostro piano editoriale, o meglio, anche come strumento per diffondere il nostro piano editoriale che abbiamo creato.

 

Vantaggi dell’e-mail marketing che la rendono ancora in auge al giorno d’oggi

  • Le e-mail sono gratuite, al contrario degli annunci pubblicitari su Meta o gli annunci pubblicitari su Google;
  • Le e-mail creano meno disturbo di una telefonata e sono quindi meno invasive se usate bene;
  • Le e-mail permettono a chi le riceve di prendersi il tempo necessario per leggerle attentamente e scoprire quello che gli interessa conoscere;
  • Le e-mail sono sempre più personalizzate e sono molto utili unite alla segmentazione;
  • Le e-mail sono misurabili così come lo sono gli annunci pubblicitari sui media digitali;
  • I contatti email permettono di stabilire una relazione con l'azienda e fidelizzare la clientela.

 

Proprio per l'ultimo punto che abbiamo visto nella prossima lezione parliamo di community online e di relazioni.