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Le evoluzioni dello shopping offline e online
Le evoluzioni dello shopping offline e online di Patrick Pasquillo - Digital Maker e consulente software

 

In questo episodio di Brandscut Rassegna Digitale parliamo di tutte le evoluzioni attuali dello shopping offline e online e di come puoi prendere spunto per idee simili o completamente nuove.

È utile capire come i grandi brand del commercio online si spostano offline e di come i grandi brand del commercio offline si integrano al mondo online.

Siamo di fronte a un cambiamento epocale fatto di crisi dei negozi dove però si possono già intravedere tutte le attuali evoluzioni dello shopping online e offline.

Cosa succederà in futuro non è ancora chiaro ma si inizia a intravedere quello che potrebbe essere il mercato dello shopping entro pochi anni. Se sei un imprenditore commerciante fatto da te dovresti conoscere il ventaglio delle possibilità testate e utilizzate dai grandi marchi.

Se invece non sei un commerciante può essere sempre utile conoscere quello che riguarderà tutti in termini di shopping online e offline.

L’ e-commerce spazzerà via il negozio fisico o no? La strada più immaginabile è che si troverà una via di mezzo.

Registro questo podcast perché è arrivata da tempo la crisi dei negozi. La crisi dei negozi colpisce tutto il mondo.

Si è parlato molto di apocalisse del retail ovunque e se ne parla ancora, ora si inizia a intravedere la luce su quello che sarà l’evoluzione del commercio online e offline. Vediamola assieme.

Gli e-commerce hanno portato tante novità negli ultimi anni, ora crescono a vista d’occhio, ma quanto incidono sul vecchio e consolidato negozio fisico?

Se sei un commerciante tradizionale forse ti sei già chiesto se dovresti aprire anche il tuo shop online. O forse lo hai già fatto. Ma la domanda che si pongono tutti è come conciliare le due esperienze di acquisto contemporaneamente?

La risposta la troviamo nelle mosse dei grandi players del settore del commercio.

Cosa fanno i grandi marchi dello shopping offline e online?

Sappiamo che i grandi marchi sono i primi a muoversi perché hanno tutti gli strumenti tecnici e i dati a disposizione. Vuoi sapere come stanno affrontando la situazione?

Alcune catene di negozi fisici hanno dovuto in primo luogo ridurre i loro punti vendita sul territorio, mantenendo solo quelli più performanti. Si sono chiaramente basati sui dati ma come puoi farlo anche tu se hai più negozi?

Per una piccola catena di negozi può essere indispensabile capire se coprire il territorio in maniera capillare è davvero utile o se una parte della popolazione è disposta ad affrontare più chilometri e/o se acquista maggiormente online su un e-commerce. Ma come è possibile scoprirlo?

Non è semplice se non ci si appoggia a una persona tecnica che raccoglie e incrocia i dati per te.

Incrociare i dati di acquisto online e offline e valutare successivamente i costi dei servizi che si offrono può servire per capire come muoversi. Ma perché le grandi aziende riducono i punti vendita fisici?

Una sempre più grande parte di persone inizia ad acquistare online e il calo di vendite dei negozi fisici può spesso essere attribuito anche a questo motivo.

Nell’episodio Crisi economica: cosa puoi fare? racconto di come le abitudini dei consumatori stanno cambiando e di come in ogni cambiamento di abitudini c’è chi si comporta da cosiddetto “adottatore precoce” e chi da “adottatore ritardatario”. Però non sempre è tutto così facile come sembra.

“Ci sono attività commerciali dove ancora oggi la presenza di un negozio fisico è importante.”

Sono ancora pochi gli e-commerce nati senza l’appoggio di un negozio fisico, e quelli che ci sono sono mosche bianche che hanno colto l’opportunità di esplorare un mercato online dai costi ridotti.

Infatti i principali costi attribuibili a un negozio fisico derivano dai locali commerciali in affitto, dagli stipendi dei collaboratori e dalla disponibilità di un magazzino dove stoccare la merce pronta alla vendita. Inoltre il tipo di prodotto da acquistare decide le sorti e le evoluzioni della tipologia di negozio.

Il caso Zalando

Nell’abbigliamento per esempio ancora oggi siamo strettamente legati al negozio fisico per avere la possibilità di provare i vestiti e scegliere senza prendere decisioni sbagliate.

In questo caso aziende come Zalando hanno rivoluzionato il settore dell’abbigliamento ma esiste sempre una grande parte di persone che preferiscono prima provare e poi acquistare.

Zalando per esempio offre la restituzione degli acquisti gratuita, ecco che così le persone iniziano ad acquistare più taglie contemporaneamente per poi provarle e ritornare quelle che non vestono bene. Si può vedere un difetto e un problema in questo approccio?

Chiaramente questo metodo comporta grandi spese di spedizione assunte dal venditore, e da parte del cliente spesso diventa oneroso allungare il processo di acquisto attraverso la rispedizione. Non tutti però ragionano allo stesso modo.

Visto che esistono clienti che adottano le nuove tecniche, precocemente, Zalando è riuscita presto a conquistare il suo mercato online.

“Alcuni grandi marchi, per far fronte alle spese di rispedizione, hanno però deciso di aprire negozi fisici inusuali.”

Alcune aziende oltreoceano hanno iniziato a creare i cosiddetti guideshop, i negozi dove non si acquista è la prova esistente di un modello tutto nuovo. Cosa comporta?

I clienti continuano ad andare nei negozi fisici per potere effettuare i loro acquisti, ma invece che acquistare possono vedere, maneggiare, provare e scegliere il prodotto più adatto senza però comprarlo.

Una volta che si hanno le idee più chiare sul prodotto che si intende acquistare questo è acquistabile solo online. Può davvero essere utile un approccio simile?

I negozi dove non puoi acquistare hanno costi ridotti perché manca il personale o è ridotto all’osso. Inoltre possono disporre di un minore quantitativo di merce perché non è necessario mantenere un magazzino con più pezzi dello stesso prodotto. Quale difetto può però avere un approccio simile?

L’approccio sembra funzionare ma il difetto è sempre dietro l’angolo.

Non tutti ancora sono predisposti per acquistare online. Ecco che sorge un limite per alcune persone che non possono contribuire ancora oggi a renderlo un approccio adatto a tutti e a tutte le esigenze.

Il caso Coin Casa

Coin Casa è però riuscita a trovare un’alternativa valida.

I loro prodotti sono acquistabili sia online che offline. Offline i loro prodotti si possono sempre solo vedere, maneggiare, provare ma non si possono acquistare direttamente sul luogo fisico. Quindi?

Un commesso presente in negozio può aiutare i clienti nel processo di acquisto online direttamente sul posto, offrendo nel frattempo anche consigli sui prodotti e le classiche consulenze sulla scelta tipici di un negozio fisico.

Una volta acquistato online il prodotto può essere spedito a casa o ritirato sempre nel punto vendita più vicino.

“Questo significa letteralmente essere a Parigi, acquistare online in un negozio fisico di cui si può tastare con mano la sua qualità, e ricevere il prodotto a casa a Milano.”

Non male per chi non si fida ancora di acquistare da uno store online sconosciuto. Soprattutto per chi vive di turismo. Cosa comporta questo approccio?

In negozio è possibile non disporre di un magazzino per la merce ma di disporre solo di un tipo di scelta del prodotto. Ecco come per esempio il colore, la dimensione e altre caratteristiche del prodotto diventerebbero facilmente aggirabili e non strettamente necessarie in fase di acquisto.

Addirittura, chi ha già visualizzato online il prodotto per cui è interessato, può disporre delle sue ricerche online attraverso il personale del negozio che darà i consigli giusti per quello per cui stava cercando. Come?

Attraverso i dati e le tracce che lasciamo sul sito e-commerce di un negozio è possibile aiutare il cliente nelle proprie scelte.

Oggi il marketing va nella direzione dei dati. Allo stesso modo il design si basa sempre più sui dati lasciati dagli utenti per rispondere a una richiesta non esplicita delle tendenze dei gusti dei potenziali clienti.

Anche le case di moda seguono questa tendenza. Come?

Attraverso i big data e le tendenze di ricerca degli utenti è possibile creare design nuovi su misura della necessità attuale. Il marketing è diventato guidato dai dati.

Utilizzare i dati davanti al cliente, a mio avviso, è qualcosa che può ancora oggi mettere a disagio, perché non tutti sono ancora coscienti di quali informazioni lasciamo a disposizione dei siti internet che visitiamo.

“È sempre consigliabile avere la prudenza nel fare capire quello che si conosce del cliente che si ha davanti.”

Ecco come entra in gioco anche la questione privacy che però viene qui sfruttata con il buon proposito di aiutare nelle loro scelte i propri clienti.

Una tendenza che però accomuna tutti i negozi fisici è quella che molte persone osservano, maneggiano e provano il prodotto in negozio per poi acquistarlo solo online. Magari acquistandolo da un concorrente come il gigante economico Amazon.

Un approccio che va in controtendenza sotto questo punto di vista, soprattutto nel settore abbigliamento, è quello di imporre un prezzo per la prova di vestiti nel negozio fisico, affinché chi vuole provare possa recuperare la spesa della prova solo attraverso l’acquisto all’interno dello store fisico. E in caso contrario?

In caso contrario, lo store fisico ha incassato dalle prove dei vestiti da parte dei clienti e il cliente è libero di acquistare altrove.

Ma vediamo ora un’altra tendenza attuale.

Il caso Amazon

Amazon Go è anche un’altra tendenza strettamente legata allo shopping nel mondo fisico che sembra già attirare molte persone.

Amazon, tra le sue tipologie di negozio testate, ha creato degli store fisici dove si può prendere i prodotti e uscire senza pagare.

Ti starai chiedendo come è possibile. Tutto diventa semplice quando la carta di credito è registrata sul proprio account e un carrello virtuale riesce a capire chi ha preso che cosa e addebitartelo direttamente sul tuo conto online.

In questo modo si tagliano alcuni costi sul personale, si riducono le file della cassa e si facilita un po’ il processo di acquisto.

Amazon vuole portare questo concetto all’interno delle aree shopping degli aeroporti. E a quanto pare lì è facile essere di corsa…

Ma per adesso questo primo episodio sull’evoluzione dello shopping online e offline termina qui.

Vuoi conoscere altre prospettive sull’evoluzione dello shopping offline e online?

Se ti è piaciuto e vuoi che continuo con un altro episodio ti consiglio di seguirmi, ascoltare tutti gli altri episodi e incentivarmi così a crearne altri sempre molto aggiornati.

Per chi mi segue già ci sentiamo nelle prossime puntate del podcast che organizza le idee pratiche che riguardano il digitale, l’innovazione e la crescita professionale.

Negli episodi di Brandscut Rassegna Digitale relativi alla digitalizzazione parlo di alcuni settori che stanno per essere sconvolti affiancandoli a settori che sono già stati sconvolti qualche anno fa.

Ti consiglio di ascoltarli perché anche se non riguarda il tuo settore possono aiutarti a raggiungere la tua idea professionale più adatta a un mondo che cambia.

Se ti è piaciuto questo episodio e vorresti trovarne altri come questo ti invito a seguirmi iscrivendoti al podcast Brandscut Rassegna Digitale.

Ciao