Da anni si parla di "funnel", di "tracciamento avanzato" e di "pixel".
Abbiamo costruito strategie intere sull’idea di sapere sempre da dove arrivano gli utenti, cosa fanno, dove cliccano e quando comprano.
Ma oggi il contesto è cambiato.
Con il GDPR europeo e la LPD svizzera, raccogliere e analizzare dati personali come un tempo non è più sostenibile, né dal punto di vista legale, né etico.
Richiedere il consenso all’utente con strumenti di cookie banner come quello di Iubenda che setto adeguatamente per i miei clienti ogni volta che visita un sito, installa un cookie o visualizza una pagina significa, nella pratica, ricevere pochissimi dati realmente utilizzabili.
Eppure i numeri restano fondamentali.
Solo che oggi serve imparare a leggerli in modo diverso.
Non più per controllare gli utenti, ma per capire il tuo ecosistema digitale.
Ho iniziato a osservare un altro indicatore: l’engagement.
Un dato semplice, ma potentissimo.
Tracciare l’engagement sul sito, suddiviso per canale di acquisizione del traffico, argomento trattato o servizio offerto, ti permette di capire fino a che punto il tuo pubblico è realmente interessato a ciò che proponi.
Ecco come funziona in pratica:
- Se un utente arriva al tuo sito digitando l’indirizzo direttamente, probabilmente ti conosce già.
- Se cerca su Google il tuo nome o quello della tua azienda, è molto probabile che arrivi dal passaparola o che ti conosce già in qualche modo.
- Se entra da un articolo che hai scritto, probabilmente non ti conosce ancora, ma può iniziare a scoprirti.
- Se arriva da una campagna pubblicitaria, puoi valutare la qualità del traffico e la temperatura dei contatti che stai generando.
Analizzando questi comportamenti, puoi capire non solo quanto traffico hai, ma che tipo di traffico stai attirando.
Più l’engagement è alto, più i visitatori sono caldi, cioè realmente interessati e coinvolti.
Più è basso, più si tratta di contatti freddi o casuali, che difficilmente convertiranno senza lavorarci sopra.
Questo tipo di analisi, incrociata con le azioni marketing intraprese, racconta molto più di qualsiasi pixel.
Addirittura puoi capire quanto incide la ricerca AI sulle visite del tuo sito e cosa effettivamente cambia e dovresti considerare. Ti basta calcolare lo storico dell'engagement fino a oggi e continuare a monitorarlo di mese in mese.
Osservare l’engagement mensile è come misurare il battito vitale del tuo brand.
Ti permette di vedere come il tuo ecosistema digitale reagisce alle tue strategie, alle campagne, ai nuovi contenuti e ai servizi che proponi.
E quando lo colleghi ai dati della contabilità aumentata da cui nasce tutto il discorso, fatturato, margini, flussi di cassa, ottieni una visione ancora più completa, una mappa che collega le tue azioni ai tuoi risultati:
- Capisci quali canali generano clienti concreti.
- Quali argomenti attirano pubblico qualificato.
- Quali campagne funzionano davvero.
- E soprattutto, puoi prendere decisioni basate su dati reali, senza compromettere la privacy di nessuno.
Non servono cookie di tracciamento o sistemi invasivi.
Basta imparare a osservare con metodo, collegando ciò che accade online con ciò che accade nel tuo bilancio.
È come una nuova forma di marketing: etico, consapevole e strategico.
In un contesto dove la fiducia è tutto, questo approccio ti differenzia da chi lavora ancora "alla cieca", o peggio, in modo non conforme.
È un punto di riferimento per un modello di business trasparente, dove la crescita nasce dall’intelligenza, non dal caso.
Nell'articolo di questa settimana, parte di una serie di quattro articoli di approfondimento dedicati alla Contabilità Aumentata: il percorso dai dati all’intelligenza artificiale, mostrando esattamente come monitorare l’engagement del sito e dei social media per capire il reale andamento del tuo marketing aziendale.
Ogni domenica pubblico un nuovo passo di questo percorso, che unisce contabilità aumentata, analisi dati, marketing e AI, per aiutarti a comprendere il vero motore della tua azienda.
Domenica prossima sarà l'ultimo appuntamento e parlerò del ruolo del carburante del tuo motore aziendale che proviene dalle campagne pubblicitarie su Instagram, Facebook, Google, Linkedin e così via.
Perché l’obiettivo non è accumulare numeri, ma saperli leggere con consapevolezza.
E quando impari a farlo, i dati smettono di essere un numero e diventano uno strumento per crescere in modo etico, sostenibile e coerente con la tua visione.
Resta agile. Continua a eccellere. Guida il cambiamento.

