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Biblioteche degli oggetti e e-commerce di Patrick Pasquillo - Digital Maker e consulente software

Biblioteche degli oggetti e E-commerce

5 minuti di lettura

Ascolta l’articolo del podcast qui sotto oppure leggilo. Puoi ascoltarmi facilmente anche cercando “Patrick Pasquillo” su Spotify o Apple Podcasts.

 

In questo episodio di Brandscut Rassegna Digitale parliamo delle biblioteche degli oggetti e di come possono trasformare gli e-commerce così come li conosciamo.

È utile capire qual è il futuro degli e-commerce e di come possono prendere spunto dalle cosiddette biblioteche degli oggetti. Ma cosa sono esattamente?

Le biblioteche degli oggetti ci sono sempre state

Le biblioteche degli oggetti probabilmente sono nate come associazioni senza scopo di lucro. Il loro fascino deriva dalla capacità di risparmiare in comunità su oggetti di cui si fa un uso sporadico.

Queste realtà permettono di prendere in prestito con una somma inferiore al valore dell’acquisto dell’oggetto quello strumento che ti serve solo raramente e che possedere sarebbe troppo ingombrante e inutile.

Quante volte avete chiesto in prestito un trapano a un vicino di casa? O quante volte avete noleggiato strumenti e oggetti per utilizzarli in una sala da feste?

Ecco che il concetto di noleggio si centralizza e fornisce alle comunità locali oggetti di uso sporadico messi a loro disposizione.

Oltre al concetto di risparmio che c’è dietro, viene toccato anche il concetto dell’essenzialità delle cose. Perché acquistare qualcosa che utilizzeremo solo raramente?

“Allo stesso modo c’è chi paga per anni un abbonamento in palestra quando potrebbe acquistare qualche strumento per il fitness e tenerlo in casa.”

Oltre allo spazio che viene risparmiato all’interno della casa quell’abbonamento per una palestra vi rende la vita ovviamente più semplice senza possedere tutti gli attrezzi che ti servono.

Così per le piscine, per le biblioteche, per tutto quello che potresti tenere in casa ma richiede un’onere economico troppo alto o spazi troppo vasti.

Ecco che con una biblioteca degli oggetti puoi prendere facilmente in prestito ciò che ti serve, servirtene e riconsegnarlo. Un concetto straordinario se ci pensiamo.

Come tante delle situazioni simili discusse soprattutto nei primi episodi di Brandscut Rassegna Digitale si ottiene un risparmio economico, di spazio, di preoccupazioni, di tempo, un impatto ambientale ridotto, una vasta scelta sempre a disposizione e tanti piccoli benefici che forse non riusciamo nemmeno a notare.

Con un abbonamento di cui abbiamo già parlato, le cosiddette subscription a pagamento mensile, possiamo essere partecipi di una realtà più pulita, di un’economia circolare, che ci permette di ottenere gli stessi risultati che per adesso abbiamo ottenuto tramite la nostra individualità.

Potendo anche incidere sul consumo, sull’ambiente e soprattutto sullo spreco che stiamo generando senza troppo riflettere.

Gli e-commerce come biblioteche

Ma allora, perché gli e-commerce non si trasformano?

Effettivamente un e-commerce settoriale potrebbe avere uno stock fisso e proporre sul suo sito un servizio di noleggio degli oggetti in vendita.

In questo modo sarebbe possibile noleggiare oggetti che possono essere riutilizzati da più persone senza sopportare le spese totali dell’acquisto.

Ad esempio vedo una soluzione in un e-commerce che offre a prezzo pieno i suoi oggetti o strumenti e se il cliente lo desidera può riconsegnarli attraverso spedizioni gratuite alla società e-commerce che gli bonificherà parte della sua spesa.

Ecco come il prezzo di acquisto dello strumento potrebbe diventare la garanzia che sto pagando affinché l’oggetto venga restituito in uno stato ottimale.

Tutte le nicchie di e-commerce già presenti sul mercato potrebbero porsi questa domanda e offrire questo servizio parallelamente all’acquisto normale.

Chiaramente non può valere per tutte le realtà e-commerce ma può valere per molte realtà per cui ora magari fanno fatica a proporre i loro strumenti ai clienti.

Infatti è chiaro che fare un’acquisto che ci servirà solo in pochi rari momenti risulta più impegnativo.

Se potessimo ottenere lo stesso strumento solo per la durata del suo servizio questo abbatterebbe molte delle barriere all’ingresso.

Le possibilità di sottoscrizione di abbonamenti per nicchie di oggetti diversi potrebbero aprire le porte anche a nuovi modelli di business.

Un nuovo posizionamento sul mercato

Gi e-commerce sono avvisati, se vogliono distinguersi dalla massa, diventare più efficienti, sostenere delle entrate fisse facilmente prevedibili devono studiare i dati a loro disposizione.

Farlo permetterebbe loro di trovare strade alternative per oggetti per cui è possibile portare avanti questo discorso.

“Differenziarsi sicuramente aiuta a spopolare e a trovare il proprio posto in un mercato che diventa sempre più saturo di offerta.”

Forse la lotta tra la concorrenza non è più tanto sul prezzo, ma dovremmo iniziare a fare nostri i ragionamenti innovativi che ci permettono di aprire le porte del nostro futuro e a nuove idee.

Per chi mi segue già ci sentiamo nella prossima puntata del podcast che organizza le idee pratiche che riguardano il digitale, l’innovazione e la crescita professionale.

Negli episodi di Brandscut Rassegna Digitale relativi alla digitalizzazione parlo di alcuni settori che stanno per essere sconvolti affiancandoli a settori che sono già stati sconvolti qualche anno fa.

Ti consiglio di ascoltarli perché anche se non riguarda il tuo settore possono aiutarti a raggiungere la tua idea professionale più adatta a un mondo che cambia.

Se ti è piaciuto questo episodio e vorresti trovarne altri come questo ti invito a seguirmi iscrivendoti al podcast Brandscut Rassegna Digitale.

Ciao